Oggi ogni persona sta affrontando un mondo inaspettato e l’unica arma per sopravvivere è l’innovazione. Il solo modo per cui possa avvenire innovazione è che le invenzioni vengano messe in commercio.
Questo circolo virtuoso è molto più complicato di quanto sembri. Servono prima l’idea, poi il finanziamento, la produzione e infine la commercializzazione. Un tassello fondamentale, a volte sottovalutato, è che è indispensabile conoscere persone per poter avviare un circolo virtuoso.
Venerdì pomeriggio un giovane uomo che ho conosciuto in una community di imprenditori mi manda l’invito per iscrivermi come mentore a un progetto. La mia natura curiosa dice sì prima di rendersi conto di che cosa io abbia fatto. Sono stata catapultata in Hack for Italy ed è stato bellissimo!
Hack for Italy è un evento online che ha coinvolto esperti informatici e sanitari, imprenditori e chiunque volesse dare una mano. La maratona è iniziata venerdì sera (27 marzo) ed è terminata domenica (29 marzo). I partecipanti si sono uniti e hanno creato relazioni online per coordinare le proprie competenze e trovare innovazioni per contrastare la crisi che stiamo affrontando. Si tratta di un movimento globale iniziato grazie all’acceleratore estone Garage48 e già organizzato in molti paesi e che verrà ripetuto in altri nei prossimi mesi.
La maratona si è svolta su tre filoni:
Save lives. Le persone che si occupano di sanità (medici, infermieri, operatori sanitari) vivono in prima linea. Come possono essere sostenuti in questo momento? Come possiamo salvaguardare la loro integrità fisica e mentale?
Save communities. Mai come oggi abbiamo bisogno di sentire la presenza degli altri e per molti è difficile mantenere o costruire relazioni online. Come possiamo migliorare la quotidianità di queste persone? Come possiamo aiutarle a rafforzare il senso di comunità?
Save businesses. Il CODIV-19 sta impattando in modo drammatico sulle imprese. Si può aiutarle a reinventarsi? Quali modelli di business possono funzionare ora?
Per me è stata la prima volta in cui ho partecipato a un evento così. All’inizio ho avuto difficoltà a comprendere come interagire con gli altri e sono stata più in osservazione. Domenica invece sono riuscita a supportare un team, a confrontarmi per portare un’ottica che fosse quella delle piccole imprese. Infine ho partecipato alla valutazione e visionato progetti ricchi d’innovazione, preoccupati di preservare la comunità, team nati venerdì e che hanno costruito velocemente la relazione online. Ho sentito di dare un piccolo contributo e sono stata sopraffatta dall’energia che solo la forza potente di una comunità può generare.
Se ti sei persa questa maratona, ti consiglio di ritagliarti del tempo e andare sul gruppo FB. Puoi vedere la premiazione di domenica sera e la presentazione di tutti i progetti, prima quelli che sono arrivati in finale e a seguire tutti gli altri.
Ti sentirai più leggera, più fiduciosa che domani (o molto più probabilmente un po’ dopodomani) il mondo sarà un posto migliore se insieme mettiamo le nostre competenze, la nostra innovazione e ricostruiamo una comunità. Sul sito di Hack for Italy hai un simpatico bottone giallo: se lo schiacci vieni catapultata nel canale Slack e puoi aiutare. Portare idee, sviluppare progetti, costruire relazioni online, finanziare un progetto.
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