C’erano una volta due topolini, Nasofino e Trottolino, e due gnomi, Tentenna e Ridolino. I quattro vivevano in un labirinto in cui trovavano il formaggio di cui si cibavano. Un brutto giorno i due gnomi scoprirono che il formaggio era sparito… (Chi ha spostato il mio formaggio – Spenser Johnson). Dov’è finito il formaggio? Dov’è finito il tuo mercato?
I tuoi clienti sono il tuo formaggio, nel caso la metafora ti fosse poco chiara, e anche se sembra che il formaggio da solo sia impossibile si sposti, sappi che ci sono degli agenti che lo portano in altri luoghi, quindi come imprenditore (uomo o donna che tu sia) è tua responsabilità comprendere come e dove intercettarlo.
Oggi ti voglio parlare di resilienza: si tratta di una parola che deriva dal latino resilire, letteralmente “saltare indietro, rimbalzare” e da resalio, l’azione di “risalire sulla barca rovesciata dalla forza delle acque”. Questa parola è stata usata per molto tempo in fisica utilizzandola come “la capacità di un materiale di riacquistare la sua forma iniziale dopo aver subito una deformazione causata da un impatto”. Come si applica tutto questo a te, alla tua azienda? Si tratta di acquisire la capacità di trovare o ritrovare l’equilibrio per affrontare il mercato dopo una crisi importante.
Intanto chiariamo subito: la crisi NON esiste e NON passerà. Sei di fronte a nuovi scenari e aspettare pazientemente che tutto torni alla normalità ormai ha smesso di essere una soluzione perseguibile, a meno di sceglierla come accompagnamento alla morte.
Resilienza è vedere cosa ti circonda, quale mareggiata stai affrontando e quali sono gli strumenti per resistere e risalire sulla barca. Resilienza è capire che il tuo formaggio si sta spostando e che hai solo due possibilità: ascoltare i suoi bisogni o, ancora meglio, anticipare i suoi bisogni.
Resilienza è essere consapevoli che c’è un perché tu hai scelto la tua professione, che la passione che ti alimenta può essere contagiosa e lo può essere solo se la comprendi a fondo e poi la condividi con chi ti circonda. Resilienza è attrarre e far crescere i talenti (qualunque sia la loro età), raggiungere e parlare al cuore dei clienti per cui sai di poter fare la differenza.
Resilienza è cambiare, accettare che tutto si evolva e che sia nelle tue possibilità trovare l’equilibrio necessario per prosperare ed essere felice. Sai che mi piace darti degli spunti pratici e voglio farlo anche oggi. Analizza una tua giornata, pensa a tutti gli oggetti che usi, a tutti i servizi di cui usufruisci. Scrivili (su un pezzo di carta o sul tuo smartphone) e a fine serata rileggi la lista. Quanti di questi erano inesistenti 20 anni fa? E 10? E 5? E 1?
Poi ripensa al tuo lavoro, soprattutto se la tua azienda ha più di 5 anni, e chiediti cosa è cambiato, cosa è migliorato.
Puoi trovare l’equilibrio: hai la possibilità di intervenire modificando ciò che c’è per lavorare meglio, rendere più felici le persone che collaborano con te, soddisfare meglio i tuoi clienti.
È sufficiente scegliere!
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