Strategie pratiche per trasformare i contatti in contratti
- Barbara Boaglio
- 7 mag
- Tempo di lettura: 7 min

Indice
Hai contatti, ma non riesci a trasformarli in clienti?
Hai una lista di follower, magari una newsletter con qualche iscritto, persone che ti seguono da mesi… eppure nessuna vendita concreta. Ti riconosci in questa situazione?
È una frustrazione comune a molte freelance e professioniste: sentirsi circondate da contatti “freddi”, relazioni che sembrano non portare da nessuna parte. Si ha la sensazione di parlare nel vuoto, di investire energie nella comunicazione senza ottenere risultati visibili. E la domanda arriva puntuale: cosa sto sbagliando?
Spesso, il problema non è la mancanza di contatti né l’incapacità di vendere. Il punto è che manca un percorso chiaro che accompagni le persone dal primo contatto alla scelta di acquistare. Aumentare le vendite, per chi lavora in proprio, significa imparare a costruire questo passaggio in modo autentico, coerente, sostenibile.
Parlare di strategie di vendita per freelance non vuol dire applicare tecniche manipolative o usare formule forzate. Al contrario: significa comprendere il valore del proprio lavoro, offrirlo in modo comprensibile, rendere facile la scelta per chi è già vicino a noi. Chi ti segue, legge, ascolta o ti ha incontrata una volta potrebbe diventare cliente, se trova il messaggio giusto nel momento giusto.
Nel mio lavoro affianco spesso professioniste che sembrano “ben posizionate”, ma che faticano a vendere i propri servizi. Marina, ad esempio, aveva 40.000 follower su Instagram. Aveva interazioni, commenti, una community attiva. Ma le vendite erano scarse, soprattutto nei mesi estivi. Abbiamo cominciato da lì: costruendo una prima offerta annuale, pensata per intercettare chi avrebbe voluto lavorare tutto l’anno senza fermarsi nei mesi estivi. Poi abbiamo aggiunto un’offerta più semplice e accessibile, pensata per chi aveva meno disponibilità economica. Infine, abbiamo reso più chiara e visibile la sua proposta principale. Il vero punto di svolta? Lavorare sul follow up, sugli inviti concreti all’azione, su come accompagnare alla scelta. I contratti sono arrivati.
Questa storia non riguarda solo chi ha tanti follower. Anche con una rete più piccola, puoi trasformare i contatti in clienti se hai le idee chiare, un’offerta coerente e una comunicazione che aiuta a fare un passo dopo l’altro.
In questo articolo condivido strategie pratiche per trasformare i contatti in contratti, per vendere con autenticità, aumentare le vendite senza forzature e costruire un sistema sostenibile, che lavori con te nel tempo. Perché vendere i tuoi servizi (o prodotti) non è un talento innato: è qualcosa che puoi imparare a fare in modo tuo, con rispetto, chiarezza e strategia.
Una proposta chiara per trasformare contatti in clienti
Hai mai pensato a quante volte una persona potrebbe essere interessata a lavorare con te, ma abbandona l’idea perché non ha capito davvero cosa offri?
Succede più spesso di quanto immagini. Quando la comunicazione dell’offerta è vaga, confusa o troppo generica, chi ti ascolta non si sente coinvolta. Magari ti segue con interesse, apprezza i tuoi contenuti, ma non arriva mai al passo successivo. Il problema, in questi casi, non è la qualità del tuo lavoro. È semplicemente che il valore che puoi offrire non è percepito in modo chiaro.
Comunicare bene un’offerta non significa solo descrivere cosa fai. Significa mettere a fuoco il bisogno di chi legge e mostrarle come puoi davvero aiutarla. Le tue parole devono far scattare un pensiero nella sua testa: "È proprio quello che mi serve adesso."
Un errore comune è usare un linguaggio troppo tecnico. Frasi come “aiuto le donne a trovare la propria autenticità” o “trasformo la tua energia in strategia” possono suonare affascinanti, ma spesso lasciano dubbi su cosa si stia acquistando davvero.
Facciamo un esempio con il mio lavoro. Una presentazione generica potrebbe essere:
Ti accompagno a far crescere la tua attività attraverso un percorso personalizzato.
Suona bene, ma… cosa significa esattamente? Chi legge potrebbe chiedersi: mi aiuti a trovare clienti? A fare i prezzi? A gestire il tempo?
Una versione più chiara, invece, potrebbe essere:
Insieme analizziamo la tua attività e costruiamo una strategia concreta per trovare nuovi clienti, organizzarti meglio e far crescere i tuoi guadagni. Partiamo da ciò che hai già, passo dopo passo. E da oggi, hai una mentore al tuo fianco: il mio compito è aiutarti a fare chiarezza, trovare la tua strada e sostenerla nel tempo.
Vedi la differenza? Stesso servizio, eppure comunicato in modo molto più concreto e vicino alla realtà di chi legge.
Essere chiare non significa essere banali. Significa fare uno sforzo per entrare nel mondo di chi hai davanti, usare le sue parole, rispondere ai suoi dubbi. Questo è il primo vero filtro della vendita: se l’offerta è comprensibile, concreta e ben posizionata, chi ti segue sarà molto più predisposta a dire “sì”.
Una comunicazione efficace comincia prima della proposta commerciale, nei piccoli contenuti quotidiani in cui racconti cosa fai, per chi lo fai e che cambiamento puoi portare. E ogni volta che rendi più chiara la tua offerta, aumenti le possibilità che qualcuno decida di scegliere proprio te.
Il follow up giusto per trasformare gli interessi in contratti
Molte professioniste si concentrano sulla prima parte della relazione con un potenziale cliente: il primo contatto, la call conoscitiva, la presentazione dell’offerta. E quando non arriva una risposta immediata, tirano una riga e passano oltre. Ma è proprio lì che si gioca la partita.
La maggior parte delle vendite non avviene al primo scambio. Anzi, spesso chi compra ha bisogno di tempo per decidere, per capire se è il momento giusto, per sentirsi davvero pronta. Se non hai un modo chiaro per restare in contatto, quel potenziale si perde. Ed è un peccato, perché potresti aver fatto tutto bene, tranne seguire la relazione nel tempo.
Molte professioniste evitano il follow up perché temono di disturbare, o pensano che se una persona è davvero interessata, si farà viva da sola. È un pensiero comprensibile, soprattutto se non ti senti a tuo agio con la parte commerciale. La realtà è che chi compra spesso ha bisogno di tempo, e in quel tempo può semplicemente dimenticarti, distrarsi, rimandare.
Fare follow up non significa forzare. Significa esserci. Significa dare continuità a una conversazione iniziata, mostrare attenzione, far sapere che sei ancora disponibile ad ascoltare e accompagnare. E si può fare in modo rispettoso, autentico, leggero. Un messaggio breve, che riprende un punto emerso nel confronto precedente. Una risorsa utile che hai pensato per lei. Un semplice “come stai?”.
Se c’è stato un interesse reale, quel messaggio non infastidisce. Anzi, spesso viene accolto con gratitudine. Perché far sentire che c’è uno spazio aperto aiuta chi legge a rientrare in relazione con te, anche se all’inizio si era allontanata solo per stanchezza, indecisione o troppi pensieri in testa.
In tutto questo, la pianificazione è essenziale: in questo articolo ti racconto perché e come contattare un potenziale cliente, anche se hai timore di disturbare. Segnarti le conversazioni, annotare quando si è interrotto uno scambio e programmare un richiamo aiuta a mantenere ordine e continuità. Altrimenti rischi di dimenticarti tu stessa chi stava valutando di lavorare con te.
Nel mio lavoro, una buona parte delle clienti arriva dopo settimane o mesi dal primo contatto. Alcune addirittura dopo anni. Hanno bisogno del loro tempo, e va bene così. Quello che fa la differenza è esserci, davvero, con rispetto e costanza. È così che si costruisce fiducia. Ed è così che si trasforma un contatto in un contratto.
La tua mentalità influenza le vendite (più di quanto credi)
Uno degli ostacoli più invisibili, eppure profondi, quando si parla di vendite è l’atteggiamento con cui ti presenti. Se dentro di te senti che “vendere” è qualcosa di invasivo, se pensi che proporre i tuoi servizi (o prodotti) sia come chiedere un favore o disturbare, tutto il tuo modo di comunicare ne risente. Anche se usi le parole giuste.
La verità è che molte professioniste faticano a vendere non per mancanza di competenze, ma perché associano la vendita a qualcosa di sgradevole: spingere, convincere, forzare. E quindi fanno di tutto per evitare quella fase. Rimandano, minimizzano, nascondono l’offerta dietro contenuti informativi, o aspettano che sia la cliente a chiedere spontaneamente “quanto costa”. In questa diretta su YouTube ho raccontato cosa succede quando iniziamo a vedere la vendita come un atto di cura e non come un’imposizione: cambia il nostro tono, il nostro atteggiamento, e anche la risposta di chi ci ascolta.
Cambiare prospettiva è possibile. Vendere significa proporre valore. È un atto di cura, di chiarezza, di servizio. Quando credi davvero in ciò che offri, proporlo diventa naturale. È come dire: “Ecco cosa posso fare per te, se lo desideri”. Non è un’imposizione, è un invito.
Un esempio concreto? Qualche tempo fa ho proposto il mio percorso di mentoring di gruppo Scintilla a una potenziale cliente. Dopo aver ascoltato con attenzione le sue esigenze, ho capito che il gruppo, in quel momento, non era la soluzione più adatta a lei. Aveva bisogno di qualcosa di più flessibile, che le permettesse di lavorare da sola, ma con la possibilità di confrontarsi quando se la sentiva. Così le ho parlato della mia membership Imprenditrici in crescita. Una proposta più coerente con il suo momento. Ha detto sì.
Questo è l’effetto di una mentalità orientata alla relazione, non al risultato immediato. Non devi diventare qualcun altro per vendere. Ti basta allenare uno sguardo più generoso e sicuro su quello che fai, e portarlo nel modo in cui parli del tuo lavoro.
Conclusione – Vendere i propri servizi con chiarezza e presenza
Vendere non è una dote innata, e nemmeno un talento riservato a poche. È qualcosa che puoi imparare, modellare sulle tue caratteristiche e rendere coerente con il tuo modo di essere.
Quando lavori in proprio, vendere diventa parte integrante del tuo lavoro, che tu lo voglia o no. Quello che cambia tutto è il modo in cui ti ci avvicini. Vendere non significa insistere o convincere a ogni costo. Significa renderti riconoscibile, chiara, affidabile. Far capire a chi ti ascolta che sei la persona giusta per quel problema. In altre parole: farti comprare.
Per farlo, serve presenza. Serve continuità. Serve avere un sistema che accompagna i tuoi contatti fino alla scelta, senza forzature e senza stress. Anche un solo passo alla volta, ma fatto con intenzione.
Ora, guarda il tuo business: da dove puoi cominciare?C’è un’offerta che ha bisogno di essere riscritta?Una conversazione che potresti riprendere?Una proposta che potresti rendere più chiara?
Se vuoi farlo insieme, scrivimi.
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